Alta capacità Merlo

Le più recenti soluzioni gestionali introdotte da Merlo sui suoi sollevatori telescopici di alta capacità permettono di gestire i carichi più rilevanti e le movimentazioni più impegnative in maniera semplice e diretta, senza sforzi per l’operatore e in assoluta sicurezza.

Non fa tutto da solo, ma quasi. Nel senso che i comandi sono saldamente in mano all’operatore, ma una serie di automazioni lo aiutano a lavorare in maniera rapida e sicura. Affiancando la precisione dell’elettronica alla professionalità dell’uomo.
Una simbiosi tecnologica che Merlo ha attuato sui suoi più recenti sollevatori telescopici di alta capacità, i “Tf 50.8” da cinque tonnellate di portata e quasi otto metri di altezza, mediante una serie di upgrade che, come tradizione della Casa, saranno poi traslati su tutta la gamma.

Oggetto delle attenzioni dei tecnici cuneesi è stata in particolare l’idraulica. Rivista a livello di layout per alloggiare uno speciale distributore sviluppato in casa che opera in abbinamento a una pompa ad alta portata. 160 litri di olio al minuto. I due gruppi, lavorando in tandem, danno luogo a un sistema di elevate prestazioni, non a caso denominato “Hi-Flow”. In grado di conciliare elevati sforzi di sollevamento con una altrettanto elevata facilità di gestione. Dote che si esalta soprattutto quando è necessario effettuare alzate in verticale in ambienti ristretti.

Movimenti verticali sempre perfetti

E’ in tali condizioni in effetti più si apprezzano le funzionalità aggiuntive rese disponibili dal nuovo distributore rispetto a quelle proposte dai gruppi tradizionali. L’elevazione verticale automatizzata, la discesa per gravita e la possibilità di operare in termini di set point.

La prima, l’elevazione verticale, permette di alzare un carico in verticale e quindi sulla base di una traiettoria perpendicolarmente al terreno lasciando al sistema “Hi-Flow” il compito di gestire in maniera sincronizzata sfili e inclinazione del braccio. Due parametri che normalmente devono essere controllati dall’operatore in maniera separata. Basta quindi agire sul joystick elettro-proporzionale fornito di serie per vedere il carico che decolla verso la sua destinazione finale. De si tratta di effettuare impilament. Oppure, al contrario, scendere verso il terreno. In tale ipotesi entra in gioco la seconda funzione resa disponibile dal sistema “Hi-Flow”. Quella discesa per gravità che sfruttando le masse in gioco permette di abbassare un carico senza dar luogo a inutili e costosi consumi di gasolio.

Anche in questo caso l’elettronica può intervenire sia per assicurare in automatico la perfetta verticalizzazione del movimento sia, volendo, per farlo rientrare fra le funzioni memorizzabili e richiamabili a pulsante previste dal sistema “Set point”. Voluto per automatizzare le operazioni ripetitive e quindi ridurre al minimo la fatica fisica e mentale di chi siede al volante. Nella stessa direzione guarda poi una quarta funzione che permette di rendere flottante l’azione del braccio quando questi è impegnato con attrezzature che devono seguire da vicino l’andamento del terreno.



Primo passo verso la robotizzazione

Un esempio in tal senso le lame e le turbine invernali apripista piuttosto che gli spazzoloni pulisci corsia. I “Tf 50.8”, all’atto pratico, rappresentano il primo passo verso una gestione integrata e robotizzata dei sollevatori. Macchine che a causa della loro natura di portattrezzi polifunzionali devono far fronte ai più diversi utilizzi e quindi mal si prestano per integrare eventuali sistemi di guida assistita per via satellitare.

A maggior ragione quando operano in interni e in assenza di segnali diretti o rimbalzati. Da qui la necessità di automatizzare al massimo la macchina lasciandola però sotto il controllo dell’operatore. Compito di quest’ultimo che viene facilitato anche in termini di manovrabilità e di visibilità. La prima dote viene enfatizzata sia dalla presenza del tradizionale sistema di sterzo integrale programmabile che Merlo ha portato alla sua massima evoluzione sia dalle forme stesse della macchina. Forme studiate in modo da minimizzarne le dimensioni eliminando anche quegli spigoli vivi che potrebbero dar luogo a urti.

Una macchina compatta quindi, la cui cabina è interamente realizzata mediante pannelli di cristallo atermico. Pannelli che si aprono su tutti i lati integrandosi con un tetto trasparente che facilita i brandeggi in altezza. Se necessario la macchina può inoltre integrare un sistema di visione atto a facilitare le manovre in retro. Mentre un climatizzatore provvede a rendere gradevole un’ambiente isolabile rispetto al telaio. O mediante silent block o mediante il sistema di sospensioni oleopneumatico “Cs” pilotato elettronicamente di brevetto Merlo. Alta capacità Merlo

Correzioni dell’inclinazione di serie

L’impianto, che dà luogo a una versione specifica di “Tf 50.8”, oltre a minimizzare vibrazioni e scossoni contribuisce anche ridurre la rumorosità interna. Senza impedire che la cabina sia omologata sulla base delle più recenti normative fops e rops. Da segnalare anche che i “Tf 50.8” integrano di serie anche un sistema per la correzione dell’inclinazione.

Consente all’operatore di annullare le pendenze del terreno fino all’otto per cento, mentre risulta in optional la possibilità di disporre del sistema di sospensione del braccio “Bbs”. Sistema che ammortizzando urti e vibrazioni durante la marcia agevola e velocizza i trasferimenti quando si trasportano sfusi con le benne. Utile quindi quando si deve movimentare in fretta.

Sicurezza e connessione

A garantire la massima sicurezza di lavoro quando si opera con un sollevatore Merlo “Tf 50.8” provvede il sistema “Ascs”, “Adaptive Stability Control System”. Previene i rischi di ribaltamento frontale durante le movimentazioni regolando la velocità e l’entità massima dei movimenti. Questo in base al peso del carico, alla sua posizione e all’attrezzo in uso, riconosciuto automaticamente. Al raggiungimento del limite operativo di stabilità, il sistema prima riduce la velocità del braccio per poi bloccare il movimento. Questo senza fermare il telescopico così da ottimizzare comunque i tempi di lavoro.

In più il sistema visualizza su un monitor a colori tutti i parametri di funzionamento in tempo reale, permettendo di lavorare sempre ai limiti della sicurezza ma senza mai oltrepassarli. A fianco di “Ascs” si colloca poi il sistema “Merlo Mobility”. Permette di connettere la macchina con gli uffici tecnici aziendali realizzando un monitoraggio da remoto avente più obiettivi. Il sistema ottimizza il lavoro nel caso al volante sieda un operatore non abbia maturato la necessaria professionalità, contrasta i furti, rende i sollevatori acquisibili godendo degli aiuti di Legge e soprattutto permette di effettuare le manutenzioni in termini predittivi, ciò intervenendo quando necessario e senza dare luogo a fermi macchina inutili.

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